La Lazio a due facce espugna anche il Dall’Ara, ma se nel primo tempo la macchina di Inzaghi era perfetta, nel secondo tempo succede qualcosa che fa guadagnare fiducia ai padroni di casa.

 Senad Lulic dopo aver confezionato il passaggio per Milinkovic, aver segnato uno dei gol più bislacchi della storia, dapprima sfiora un autogol e poi lo mette a segno. Ecco che il Bologna si porta sull’ 1-2.

Accorciate le distanze, la faccia del capitano biancoceleste si fa scura, perché Senad è uno che alla Lazio dà sempre il cuore. Fin qui tutto fila, si incassa e si guarda avanti nonostante il contraccolpo accusato dai capitolini.

Arriviamo al minuto 65 di gioco è mister Inzaghi chiama la sostituzione, uscirà Lulic ed entrerà Lukaku. Fin qui nulla di anomalo, se non che il capitano getta via il pallone con gesto di stizza verso il tecnico sbraitando “sempre a me cambi”.

Il malumore prosegue in panchina, Senad scaraventa una bottiglia d’acqua e continua ad urlare contro Inzaghi. Nervosismo a parte per l’errore fatale dell’autogol, la reazione del capitano ha lasciato tutti basiti. 

Il mister non ha replicato alle parole del numero 19 che inveiva, lo ha fissato per qualche minuto… Eh se gli sguardi potessero parlare… Questo lo ha fatto senza bisogno di aggiungere nemmeno una sillaba.

Nessuno ha intenzione di gettare la croce addosso a  Lulic, i momenti di tensione allenatore-calciatore possono capitare, anzi, capitano spesso a valanga. Convinti che sia solamente una parentesi, non proprio bella, ma solo una parentesi, godiamoci la vittoria della Lazio perche’ questo non turberà gli animi dello spogliatoio. Ci penseranno mister “Mone” ed il capitano della Lazio! 

Vorrei porre l’attenzione su una cosa: se un giocatore si infuria perché deve uscire, significa che “sta in campo” con tutto sé stesso e per davvero. Mostra ancora di più l’attaccamento alla maglia e la voglia di combattere. Un errore fatale sì, ma la faccia scura era di chi si sarebbe dato una sprangata sui denti. Perché alla Lazio ci tiene Senad e avrebbe voluto avere tempo di rimediare.

Da qualche parte ho letto lo sdegno per la “scenata”, ma fossero tutti così! I processi ce li fanno già giornalai e pennivendoli di ogni genere, non ci mettiamo noi stessi a farli ai nostri.

Gli attacchi vengono da fuori e fuori devono restare!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *